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Rassegna (multimedia)

10/09/2024 | Rai Radio1

Le aggressioni e il sempre più difficile lavoro di infermiere. Parla Coppolella (Nursind Piemonte)

   Ascolta l'intervista

 

Per arginare il fenomeno sempre più strabordante della violenza nei confronti di medici e infermieri “sono necessari i presidi di polizia e che ciascun datore di lavoro si assuma la responsabilità di tutelare la sicurezza dei propri dipendenti”.
Ma proprio perché la causa scatenante delle aggressioni risiede spesso nell’inefficienza delle risposte ai bisogni di cura, occorre anche “creare condizioni di lavoro adeguate, sia aumentando il personale e sia restituendo dignità a chi lavora”.
Lo dice Francesco Coppolella, segretario Nursind Piemonte, ai microfoni di L'Italiaindiretta su Radio1 Rai.
Intervistato da Massimo Giraldi e Claudio De Tommasi, Coppolella descrive quanto sia difficile oggi fare l'infermiere, “una professione di forte impatto sotto il profilo fisico, mentale ed emotivo”, le condizioni di lavoro precarie, con più pazienti in carico rispetto agli standard di sicurezza, “turni non regolari, spesso di 12 ore”, la reperibilità per “un terzo del mese” e stipendi al palo.
Ecco gli stipendi bassi, appunto. Il vero nervo scoperto dal quale secondo il segretario Nursind Piemonte occorre partire perché “è anche una questione economica: per 1500 euro al mese infatti i giovani preferiscono iscriversi a Fisioterapia o fare un altro lavoro”.