10/07/2025 | L'Arco Magazine
Il privato accreditato che diventa sempre più spesso l’unica possibilità di cura per i cittadini e il paradosso di fatturati del comparto in crescita mentre i contratti di lavoro dei dipendenti, infermieri in primis, sono fermi da dieci anni.
A tracciare il quadro è Romina Iannuzzi, membro del direttivo nazionale Nursind e responsabile Sanità privata, in un intervento a sua firma su L’Arco di COSTANTINO&partners. Iannuzzi non solo denuncia il rimpallo di responsabilità tra datori di lavoro e regioni – a farne le spese sono i lavoratori che restano “al palo” – ma rilancia anche con un obiettivo che da anni persegue il sindacato: “Il rinnovo del contratto deve diventare un requisito imprescindibile per l’accreditamento”.
"Nonostante il privato accreditato rappresenti, nel panorama sanitario italiano, l’eccellenza in molte realtà, e costituisca non tanto una scelta quanto, spesso, l’unica alternativa per i cittadini, i rinnovi contrattuali dei lavoratori rimangono un miraggio da oltre dieci anni, malgrado la crescita significativa dei ricavi del settore (pari nel 2022 a 10,6 miliardi, con un +8,7% rispetto al 2019, e previsioni in ulteriore aumento). Di fronte a questo stato di cose, i datori di lavoro si appellano alle regioni chiedendo la copertura del 50% dei costi del contratto collettivo. In pratica ciò che viene sollecitato è che il rinnovo del contratto possa avvenire con le stesse modalità del pubblico, invocando una norma di legge che determini in maniera automatica le risorse e garantisca [...]
Articolo completo su L’Arco di COSTANTINO&partners
Contratti scaduti da più di un decennio