11/12/2025 | Nursind Sanità

La notte di un ponte festivo, con i reparti ospedalieri che fisiologicamente sono più sguarniti di personale. La nostra sanità (non solo quella pubblica) che, in generale, si spopola, soprattutto quando si parla di infermieri. Il ricorso più o meno emergenziale a cooperative esterne. Sono questi gli ingredienti alla base del patatrac che ha coinvolto il San Raffele di Milano nella prime ore del giorno di Sant’Ambrogio, in particolare il padiglione di cure intensive, il cosiddetto Iceberg.
Nel mirino finisce allora la presunta inesperienza del personale infermieristico catapultato da fuori tramite una coop. Si parla di mancata conoscenza delle procedure, del nosocomio, persino dei farmaci e della lingua italiana, perché molti dei professionisti sono extracomunitari. Una disorganizzazione che ha impattato sull’assistenza, mandando in tilt la struttura e mettendo a rischio, secondo le accuse, la sicurezza dei pazienti.
Ma la colpa è dei professionisti che si trovano scaraventati in un contesto nuovo senza un periodo di formazione e tutoraggio? Oppure è di chi li gestisce? Romina Iannuzzi, responsabile nazionale del sindacato degli infermieri Nursind per la sanità privata, ne parla con Nursind Sanità e modifica un po’ la prospettiva: “L’emorragia al San Raffaele dura da [...]
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''Al San Raffaele infermieri della coop catapultati senza affiancamento''