11/12/2025 | il Fatto Quotidiano

I primi sintomi della crisi che ha portato all’apertura dell’indagine dell’Ats sull’ospedale San Raffaele di Milano si erano manifestati già settimane fa. Gli errori, i problemi comunicativi, le difficoltà nella gestione dei farmaci e la mancanza di conoscenza delle procedure cliniche, denunciati nelle ultime ore, sono frutto di scelte dirigenziali precise, compiute dai vertici del colosso della sanità privata che opera in convenzione con il Servizio sanitario.
Negli ultimi tre mesi, stando a quanto riferito dal sindacato Nursind a ilfattoquotidiano.it, 16 infermieri che lavoravano nel reparto interessato dai disservizi del 5, 6 e 7 dicembre si sono dimessi, compresa la loro coordinatrice. Un’emorragia rapidissima (e un allarme lanciato dai dipendenti riguardo le loro condizioni lavorative) che l’ormai ex amministratore unico, Francesco Galli, non ha saputo gestire. Le corsie sono rimaste sguarnite, ma serviva una soluzione per [...]
[...] “Si è puntato subito il dito sulle competenze di questi infermieri, senza sottolineare la crisi di gestione delle risorse che da lungo tempo sta vivendo il San Raffaele”, commenta a ilfattoquotidiano.it Romina Iannuzzi, responsabile sanità privata del sindacato di categoria Nursind. “L’esodo dei professionisti è stato ignorato. Il reparto si è [...]
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''Nel reparto del San Raffaele si erano dimessi 16 infermieri in tre mesi. Esodo ignorato, scelta scellerata affidare tutto a una cooperativa''